Nella parte Sudorientale dell'isola, a destra lungo la strada principale per Kampos e a 4 chilometri dalla città di Chios, si stendono i villaggi centrali del mastice nella regione chiamata Kampohora. La formazione del Comune di Kampohora ebbe luogo nel 1990 dopo l'unione di 6 diverse comunità dell'area, che in precedenza funzionavano da comuni autonomi. Così, Halkios, Vavili, Vassileoniko, Ververato, Dafnonas e Zifias diedero origine ad un Comune, che è un centro organizzato, energetico e potenziale che li raprresenta fortemente, ed espande il loro sviluppo nella società moderna. La dimensione di questo comune è di 15 km quadrati e la sua popolazione, secondo il censimento del 1991, è 2939 cittadini. Tutti i villaggi sono situati vicino al centro dell'isola e i trasporti sono serviti da due strade principali. Il centro del Comune è Halkios, che ha la più alta popolazione e una posizione geografica centrale rispetto agli altri agglomerati urbani. I servizi del Comune sono concentrati nel bellissimo edificio della scuola Argention . Esso è un grosso palazzo, fatto in pietra, con molte caratteristiche architettoniche dei primi anni del secolo, dal momento che è stato costruito nel 1917 dal donatore chiosese Pantelis Argentis e da sua moglie Fani Skilitsi. Inizialmente fu utilizzato come scuola. Oggigiorno, da quando è stato rinnovato e sistemato adeguatamente, con i costi coperti dall'Unione Europea, esso ospita, oltre agli uffici municipali, la scuola materna di Kampohora, che fu fondata dal Comune per i figli dei suoi cittadini.
Uno dei primi villaggi che incontriamo è Vasilioniko e dopo il paesaggio cambia, trovando una conformazione del territorio più collinare e con la vegetazione più scarsa. Il prossimo villaggio che incontriamo è Vavili, a 8 km da Chios e uno dei più nuovi villaggi dell'intera isola. Presto troveremo un posto dove è vale veramente la pena fermarsi per una passeggiata. Questa è la via per Sklavia, lungo un breve sentiero circondato da olivi che inizia a solo un chilometro da Vavili. Al termine del percorso si trova la chiesa bizantina di Panagia Krina, una bella chiesa ben conservata in un'altrettanto bella ambientazione. La chiesa, dal 1197, si dice essere una delle più caratteristiche copie in Chios della basilica principale di Nea Moni, sebbene la sua importanza si nasconde nelle informazioni artistiche, architettoniche e sociologiche che ancora offre, specialmente riguardo dipinti bizantini al cambio del secolo. Alcune di queste opere sono state rimosse e esposte nel museo bizantino (la moschea) in piazza Vunaki a Chios.
L'area dove si trova Sklavia è a sua volta molto carina, con abbondanza di sorgenti e una fantastica vista di Kampos. Qualche altro villaggio che troviamo sulla via di Kampohora sono Kalkio, che prende il nome dal laboratorio di articoli di rame in cui lavorano i suoi abitanti (halkios, rame), Zifias, l'amato villaggio natale del professore accademico Kon Amantos, e Ververato, un piccolo villaggio con le rovine di una torre medioevale e di antiche case chiamate "ellinospita". Diestro questo villaggio troviamo il monte Korakaris, una spoglia montagna con una piccola foresta che il mare deve aver coperto migliaia di anni fa, poiché alcune conchiglie furono trovate nel mezzo della foresta.
Il prossimo villaggio è Dafnonas, intorno al quale c'erano alcuni campi appartenenti a Nea Moni con molte torri in essi, come Vestarhato, Stratigato e Kanavutsato. Lì potrete vedere anche Pafyllida, una valle verde con abbondanza di sorgenti, la cui acqua è raccolta in taniche per innaffiare i campi dell'area. È sorprendente quante leggende raccontano di fate e ninfee vivano lì. Una, per esempio, si riferisce al ponte chiamato "Koris Gefiri" sopra Parthenis con il "seno" in marmo di una giovane donna in cima ad esso, che si dice sia stato costruito nel ponte per dalvaguardarlo dalla distruzione. Una simile leggenda esiste per il famoso ponte di Arta e entrambi sostengono che il sacrificio di una nubile aiuti contro il male.
Immediatamente dopo Tholopotami, la strada si dirama in due direzioni: per Kalamoti sulla sinistra e per Armolia sulla destra. Se seguiamo la via per Kalamoti, arriviamo a Myrmigi, un piccolo villaggio, e poi a Exo Didima e Mesa Didima, sulla sinistra del quale, c'è il monastero di Agia Matrona a Halandra.
Da Kalimasia, un piccolo villaggio un po' a Nord, la strada scende a Katarraktis e Nenita. Se continuiamo ad andare a Sud, troviamo poi la spiaggia di Vukaria, il punto di Chios più vicino alla costa dell'Asia Minore, e la spiaggia di Agios Ioannis Gridia, una spiaggia eccellente per pesca e nuoto.
Da Nenita potete andare a Vuno, un paese con vicoli stretti e alte case in pietra connesse una all'altra nel metodo difensivo tradizionale con volte chiamate "skepasta". Meritano una visita l'enorme cancello del villaggio e la torre di osservazione da cui la vista è unica. Finalmente, a Sud di Vune raggiungiamo tre piccoli villaggi sparsi lungo una piccola valle: Flatsia, Kini, e Pagida.